Alexander Lundin: la magia italiana di Proposte
Lui si chiama Alexander Lundin ed è un grande buyer del tessile d’arredamento. Davvero grande perché la sua azienda, Unico Interiors Decoration, che a giugno compie i trent’anni di attività, oltre che essere un importante produttore di mobili ed essere dotata di una struttura operativa in grado di vestire tutti gli interni di qualsiasi ambiente residenziale, contract o di hospitality, è importatore leader per tessuti e mobili italiani in tutta quella specie di sub-continente che è la Russia e i paesi limitrofi dell’area d’influenza dell’ex Unione Sovietica. Oltre a questo Alexander Lundin sarà, nel biennio 2020/2021, presidente dell’Associazione Russa Complementi e Tessuti del Mobile, la massima istituzione commerciale di comparto in quel paese. In sintesi parlare con lui significa parlare con il titolare dell’impresa d’interior decoration che vanta l’area geografica di attività più grande del mondo a cavallo tra Europa e Asia. Non potevamo farci scappare l’occasione di chiedergli un’opinione sul sistema fiere del settore, su come si muove il mercato dell’Est Europa – così importante per le nostre imprese – e su quali tendenze vede affermarsi nell’orizzonte breve.
Cominciamo subito a dire che il nostro interlocutore è l’interprete assoluto dello sconfinato amore che i russi provano per il design e l’arredamento italiano. La nostra produzione ha un vantaggio evidente sui competitors ma, attenzione – mette in guardia Lundin, – ciò significa anche che il Made in Italy deve dimostrare sempre di essere un gradino sopra gli altri, rimanendo costantemente nel campo dell’eccellenza. Un discorso che vale per i prodotti e le collezioni così come per le fiere. Lundin gira parecchie manifestazioni in tutto il mondo, ma l’appuntamento di Cernobbio è imprescindibile perché a Proposte ci si concentra solo sulla fascia alta delle collezioni e si costruisce appunto il campionario annuale d’offerta dell’eccellenza tessile. Non solo. Il nostro intervistato ci ha confermato di aver apprezzato molto la scelta di spostare la manifestazione a ridosso del Salone del Mobile: ciò permette di aggregare la visita tra i due mondi per lui molto vicini e di aver collocato temporalmente meglio la manifestazione, poiché già da maggio comincia il periodo di maggior attività per il mercato del mobile e della decorazione.
Ma quella che Lundin ha definito la “magia italiana di Proposte” soffre oggi della rapidità di un mercato che ha perso le tipiche cadenze di solo una decina di anni fa: ancora nella prima decade del 2000 si aveva la certezza, una volta costruita una collezione, di avere almeno sei mesi di respiro e originalità. Oggi è tutto diverso e quindi ancor di più la manifestazione italiana deve proteggere ed esaltare il suo valore e le sue scelte indiscusse in termini di aggregato esclusivo del gotha della produzione mondiale del comparto. Guai, a suo parere, a cedere su questo fronte.
Non poteva, visto l’argomento dominante dell’appuntamento tedesco, mancare un accenno alla questione “sostenibilità”. Lundin ci ha spiegato che il mercato russo, da questo punto di vista, è un po’ in ritardo: non c’è ancora una sensibilità diffusa sul tema e quindi le richieste sono ancora limitate, ma è un argomento che viene proposto in termini martellanti e quindi, a suo parere, rapidamente acquisirà visibilità e interesse.
Dal punto di vista dei trend estetici più gettonati nella sua area di business, il nostro ospite ci ha spiegato che le loro aree di operatività sono talmente ampie che diventa difficile identificare un trend preciso. Dalla grande villa privata all’hotel internazionale le preferenze estetiche si differenziano in modo radicale. Certamente il pubblico russo ha una spiccata predilezione per il tema classico e il decoro tessile importante e tradizionale, mentre nel mondo del mobile e del Contract le scelte sono più “tranquille” e internazionali: velluti monocolore morbidi e caldi e rivestimenti ad alto valore come pelli nabuk e tutto l’universo tessile che ruota attorno alla definizione Alcantara. Ovviamente molto è legato a quale fascia di prezzo ci stiamo riferendo. Ormai anche il pubblico russo comincia a stratificarsi: bisogna essere in grado di offrire alternative di costo differenti perché, se una volta solo la grande disponibilità economica permetteva di avvicinarsi a un gusto più occidentale – e, segnatamente, italiano – dell’arredo tessile, oggi anche fasce di consumo meno abbienti chiedono valide alternative. In sintesi tutto il mondo è paese, ma il cuore di Lundin rimane legato all’eccellenza e all’esclusività italiana…e alla “magia di Proposte”.
