Tradizione tessile come valore globale

Nella storia e nelle tradizioni del tessile europeo ci sono molti paesi che possono rivendicare un ruolo importante e caratterizzato a fianco dell’Italia. In passato le manifatture tessili attraversavano tutto il nostro continente, ma col passare dei decenni – soprattutto nella seconda parte del ‘900 – molte nazioni hanno visto trasformare le loro realtà tessili da manifatturiere a commerciali e distributive. Chi, almeno in parte, ha resistito (oltre ovviamente al nostro Paese) è proprio il Belgio con la sua solida tradizione nel tessile e, in particolare, nell’arredamento. Chi, almeno una volta, può dire di non aver sentito citare il “tessuto delle Fiandre” o, ancor più semplicemente, la “fiandra” a indicare non una regione del Nord Europa ma proprio una tipologia di tessuto, per esempio per arredare una tavola importante?
Ci è parso quindi che partire proprio da una storica azienda liniera belga per iniziare la nostra esplorazione delle imprese e delle indicazioni di tendenza e mercato di questa importante parte del nostro continente, fosse il modo più giusto per dare spazio e voce a complessi manifatturieri di assoluto valore. Industrie, tessiture, famiglie tessili che non solo hanno storie e percorsi solidi alle spalle, ma hanno anche determinato lo stile e la tendenza dell’arredare tessile mondiale segnando modelli estetici molto precisi e di successo.
Eccoci allora trasferirci idealmente a metà strada tra Bruges e Bruxelles, dove sorge la Nelen & Delbeke, un’azienda storica del Belgio che dal 1923 porta avanti la tradizione dei filati delle Fiandre. Un’industria che si avvia a festeggiare il secolo di attività e che ha visto succedersi, in una gestione ancora oggi “familiare”, tre generazioni di Nelen e quattro di Delbeke: praticamente una dinastia di assoluto valore – e quindi orgogliosamente presente a Cernobbio per Proposte e a Francoforte per Heimtextil – fondata sul lino.
Ciò che volevamo capire innanzitutto era quanto fossero simili o differenti tra le nostre imprese tessili e quelle del Nord Europa le dinamiche tipiche che competono l’attività di un’industria tessile: dalla creazione delle collezioni alla scelta delle tendenze, passando per l’approccio alla clientela globale e alla competizione sui mercati internazionali. In estrema sintesi: noi in Italia parliamo ed esibiamo in continuazione i concetti di “Made in Italy”, ma fuori dei nostri confini, per le aziende manifatturiere di valore, si può parlare di “Made …nel loro paese” o sono altre le leve di marketing che vengono utilizzate?
Diciamo subito che, nel caso della Nelen & Delbeke, i punti di contatto con l’attività delle nostre imprese sono molto più visibili delle differenze: tradizione, esperienza tessile, filati e materie pregiate, tessuti esclusivi, riferimenti storici. Insomma, facendo una battuta, se non fosse a Kruisem, la tessitura belga potrebbe tranquillamente essere in Brianza!
A Liesbeth Imschoot, che in Nelen & Delbeke lavora nell’area commerciale, abbiamo quindi posto un po’ di domande per comprendere e inquadrare meglio la loro attività partendo proprio dalle questioni inerenti alle tendenze e ai prodotti.

D. – Quali sono le tendenze estetiche e materiali più importanti che proponete nella vostra prossima collezione?
R. – La nostra storia e la nostra specializzazione parla da sempre del lino come protagonista assoluto. Per questa ragione, al di là delle scelte estetiche e decorative e delle coloriture, è sempre la materia naturale, il modo di tesserla, la scelta dei filati e delle lavorazioni di tessitura e finissaggio a definire le indicazioni di tendenza. Anche quando usciamo dalla classicità del nostro lino delle Fiandre la nostra ricerca si concentra soprattutto sulla scoperta e sull’uso di filati strutturati di grande valore e ovviamente naturalità come la juta e la lana.

D. – Esiste ancora un profilo preciso e riconoscibile di “tessuto delle Fiandre” sul mercato o è una definizione ormai solo storica?
R. – Esiste eccome. Riceviamo, da questo punto di vista, moltissime richieste e desiderio di rassicurazione dai nostri clienti. È un valore aggiunto ancora importantissimo per il successo delle nostre collezioni e l’origine dei nostri filati è sempre una delle prime informazioni che la clientela va a verificare. Non solo. L’essere un’azienda che lavora ancora il lino delle Fiandre crea spessisimo motivi di contatto e di curiosità presso la clientela che non ci conosce e dà a loro l’opportunità di scoprire di più sull’origine e la storia della fibra naturale. Dunque per noi è la prima ragion d’essere: il lino è sempre cresciuto nelle Fiandre e noi siamo orgogliosi di lavorarlo.

D. – Voi proponete uno stile universale “Nelen & Delbeke” o adattate le collezioni alle esigenze di ciascun mercato in cui vi proponete?
R. – Diciamo che applichiamo entrambe le strategie. Partiamo dal presupposto che il lino ha un suo tipico aspetto e consistenza. Per esempio sappiamo tutti che è caldo in inverno e fresco d’estate, che la sua mano si esalta soprattutto con lavorazioni di tessitura evidenti. Perciò è chiaro che il profilo delle nostre collezioni ha una personalità unica e riconoscibile ovunque: Nelen & Delbeke è un tessitore liniero, ed è così in tutto il mondo. È altrettanto vero però che noi lavoriamo con grande attenzione sulle richieste della clientela, siamo disponibili a realizzare assolute personalizzazioni, anche su base esclusiva, delle collezioni prescelte e quindi, in questo caso, operiamo vere e proprie “localizzazioni” sul design e sulla composizione dei prodotti.

D. – Per la vostra azienda si avvicinano le celebrazioni per il centenario. Non avete mai abbandonato la vostra anima liniera ma in questi anni per caso è cambiato il rapporto del cliente con i materiali naturali?
R. – Se si riferisce alla fedeltà della clientela al tessuto in materia naturale posso dirle che è valsa in tutti questi anni e vale tutt’ora. La nostra è una clientela fidelizzata e fedele. Cambiano le generazioni ma la familiarità verso il tessuto di lino e l’affidabilità che garantiamo come impresa sono valori che rimangono. C’è una forte componente tradizionale in tutto ciò. È ovvio che però non possiamo basarci solo sulla conservazione della clientela, dobbiamo sempre proporre innovazione per attrarre nuovi clienti e nuove generazioni. Ecco allora che la ricerca si orienta a trovare nuovi filati – per esempio stiamo facendo grande ricerca sulla testurizzazione e conseguenti lavorazioni di tessitura, – nuovi processi di nobilitazione e rifiniture per aggiungere stimoli e dare valori innovativi alle proposte. In poche parole, la qualità è il valore costante ed è ciò che fa tornare il cliente, mentre le collezioni si ampliano ed evolvono e suscitano curiosità. Credo proprio che questa sia la ragione per la quale stiamo crescendo particolarmente nell’area dei produttori di mobili.

D. – Jacquard, operati, falsi uniti o tessuti piani monocolore: cosa richiedono di più i vostri mercati di riferimento?
R. – Storicamente i tessuti caratterizzati da una certa semplicità sono quelli che meglio si adattano al lino come materia protagonista e infatti sono da sempre i nostri campioni di vendite. Ciò non toglie che la nostra anima di tessitori ci ha dato una grande esperienza anche nello jacquard e quindi in collezione ci sono anche proposte fortemente decorative con grandi rapporti di disegno, piccoli decori all over o i più classici tessuti operati realizzati su telai piani.

D. – La variabile prezzo, per la fascia di mercato a cui fate riferimento, è una variabile che assume sempre più peso?
R. – Sono cosciente che oggi il prezzo, sul mercato mondiale, è una variabile sempre più importante che può determinare da sola il successo o il fallimento di business anche consolidati. Tuttavia tutta la nostra clientela sa che noi siamo linieri e quindi legati a una fibra che cresce in natura e il cui prezzo è soggetto alle qualità e quantità del raccolto di ogni anno. Di conseguenza il prezzo finale del tessuto lo determiniamo noi solo in parte e non può essere considerato un discrimine assoluto. Questo fattore limita in parte la nostra attività ma, a dir la verità, in qualche modo anche la protegge, perché qualsiasi cliente che conosce questa realtà non può ignorarla. Non a caso il mercato verso il quale puntiamo per una crescita importante è un mercato ricco e ad alta disponibilità economica, quello americano.