Nobilitazione tessile: il cuore della ricerca e del progresso nel tessile
In un ipotetico viaggio di analisi dello “stato dell’arte” della filiera tessile arredamento, una delle fermate di maggiore importanza riguarda la nobilitazione tessile. Una fase del processo di produzione del tessuto che, negli anni, è diventata sempre più il passaggio cruciale di esaltazione e valorizzazione dell’eccellenza italiana ed europea nel comparto. Per dare uno sguardo al quadro di questo segmento produttivo, nessuno meglio dell’attuale presidente di Sistema Moda Italia, Marino Vago, poteva aiutarci. Non tanto, in questo caso, per il suo ruolo istituzionale, quanto per la forza e la storia della sua esperienza d’imprenditore che lo ha portato, insieme al fratello Augusto, a rendere l’azienda di famiglia (specializzata nella nobilitazione di filati di cotone, lino, viscosa, poliestere, lana e cachemire) una delle aziende in Europa maggiormente sensibili alla sostenibilità dei processi, fin dall’ormai lontano 1995. Tutto ciò ottenendo negli anni attestazioni internazionali che certificano una produzione tessile completamente sostenibile. A lui quindi la parola per descriverci cosa significa oggi “nobilitazione tessile” all’interno di una filiera che vuole mantenere il ruolo di leadership nell’ambito dell’eccellenza mondiale.
«Il comparto della nobilitazione italiana è senz’altro una sorta di esemplificazione della concreta biodiversità del sistema tessile italiano – chiarisce subito Marino Vago e continua – un sistema che si basa su una fitta rete d’imprese pronte ad affrontare tutti gli argomenti più attuali dal punto di vista produttivo e anche, in molti casi, ad anticiparli. La prima e importante evoluzione che vorrei sottolineare è proprio questa: una volta questo comparto era frazionato in tanti rivoli e segmenti – tintori, finitori, stampatori, ecc. – oggi si parla invece di nobilitazione tessile come fase di processo nel suo complesso. Ciò da forza all’insieme delle imprese e stimola un lavoro di ricerca e valorizzazione che contribuisce in modo determinante al progredire dell’intera filiera tessile. Nessuno si sognerebbe oggi di sottovalutare l’importanza della fase di nobilitazione di un tessuto, mentre un tempo era un passaggio industriale quasi nascosto, certo non valorizzato. Tutto ciò ha innescato un circolo virtuoso che ha senza dubbio permesso all’intero comparto di essere oggi all’avanguardia su quelli che sono i temi più importanti: l’innovazione di processo indirizzata alla sostenibilità attraverso una corretta informatizzazione industriale; la capacità di rispondere con estrema rapidità alle esigenze di lavorazione di mischie sempre più complesse di filati tra loro anche molto diversi, naturali, riciclati, artificiali e non; e, aspetto assolutamente importante, essere al centro del dialogo sempre più stretto tra tessuto tecnico e sue performance – area industriale nella quale noi italiani ormai viaggiamo di pari passo, e in qualche caso li superiamo, con i maestri tedeschi – e tessuto d’arredamento e per la casa.
Oggi il mondo della nobilitazione tessile non solo contribuisce a rendere eccellente il prodotto italiano ed europeo ma rappresenta il campione più avanzato di ricerca e sviluppo. Pensiamo solo all’importanza che riveste il comparto nobilitatore sull’argomento tracciabilità».
Tutto chiaro. Ma la domanda sorge spontanea: è percepibile da parte del buyer di settore – quello che visita appunto Proposte ogni anno – il valore del processo di nobilitazione all’interno dell’eccellenza di un nuovo prodotto tessile? «Sempre di più, ma bisogna continuamente insistere – precisa il presidente SMI – la filiera italiana ed europea tessile dell’eccellenza non si basa ormai da tempo solo sul “bel tessuto”. Non è solo l’alto grado di creatività a rendere migliori i nostri prodotti. L’eccellenza è fatta di professionalità, valore della ricerca, rapidità e flessibilità – a questo proposito non dimentichiamoci dell’importanza della formazione professionale, argomento sul quale siamo particolarmente sensibili – e il comparto della nobilitazione gioca un ruolo fondamentale in tutti questi capitoli. La ricerca esasperata del prezzo umilia e impedisce uno sviluppo del genere. Questo va instancabilmente comunicato ai protagonisti del mercato internazionale. Mi faccia chiudere con una battuta. Tutti gli sforzi della ricerca nel nostro mondo sono orientati alla sostenibilità. Ciò ha un costo che ovviamente deve riflettersi sul prezzo finale del tessuto: chi non è disposto a pagarlo deve sapere che il suo risparmio o il suo guadagno – lo chiami come vuole – alla fine lo paga il Pianeta».
